martedì 28 ottobre 2008
BCAA - AMINOACIDI RAMIFICATI
giovedì 23 ottobre 2008
ESERCITAZIONE AD ALTA INTENSITÀ
1 Esterni (difensori e centrocampisti)
I primi si allenano con Serie di 5 x 150 metri (vedi figura) con recupero a scalare in corsa leggera, prima ripercorrendo il percorso fatto ad alta intensità dal lato opposto del campo (tratto 1°), il secondo recupero (tratto 2°) percorrendo la diagonale, il terzo (tratto 3°) una lunghezza più corta della diagonale e l'ultimo (tratto 4°) un tragitto ancora più breve. Il gruppo dei Centrocampisti invece si allena con Serie di 8 x 100 metri ad intensità 85/95% della FC max, con recuperi in corsa molto leggera e su distanze anch'esse a scalare, mantenendo il ritmo alto per il lato lungo del campo in avanti, recupero lento per tutto il lato corto, ripercorre tutto il lato lungo opposto e recupero sul lato corto fino ad incontrare il segno dell'area grande, ritmo alto per ripercorrere i 100 metri, poi recupero fino al lato dell'area grande, poi sul lato area piccola ed infine da palo a palo. Il terzo gruppo di Attacanti e Difensori centrali svolgerà invece un classico intermittente 10"/10" sui 50 metri con recupero passivo sul posto.
Per avere riferimenti orientativi indico 22/26 secondi il tempo percorso sui 150 metri per i Calciatori d'Elite e 18/20 secondi quello sui 100 metri.
venerdì 17 ottobre 2008
SLA: Sindrome Laterale Amiotrofica
Che cos’è la SLA?
E’ la Sindrome Laterale Amiotrofica, una malattia che progressivamente rende inefficienti vari muscoli del corpo. Essa è causata dal fatto che vengono colpiti i motoneuroni, vale a dire quelle cellule nervose (neuroni) dalle quali partono gli “ordini” per far contrarre i muscoli. A seconda dei motoneuroni danneggiati, possono essere dapprima interessati gli arti inferiori, quelli superiori, oppure i muscoli che permettono di parlare o di deglutire o di respirare. Poi i problemi si estendono via via ad altri distretti muscolari. Chi ne è colpito rimane lucido fino all’ultimo.
Quali calciatori sono stati colpiti?
Si sono ammalati di SLA (e ne sono morti) Fulvio Bernardini, grandissimo giocatore della Roma ed ex-CT della Nazionale, Armando Segato, gli ex-giocatori della Sampdoria Ernst Ocwirk e Guido Vincenzi, gli ex-giocatori del Milan Giorgio Rognoni e Narciso Soldan, l’ex-capitano del Genoa Gianluca Signorini, Adriano Lombardi, Lauro Minghelli e altri ancora. In linea di massima, ad essere più colpiti sono stati i giocatori di centrocampo, mentre sono molto rari i portieri.
Ne vengono colpiti soltanto i calciatori?
Assolutamente no. E’ una malattia che ogni anno colpisce da una a tre persone ogni 100 mila abitanti. Era già stata identificata 150 anni fa e, quindi, non è vero che, al contrario di quanto qualcuno sostiene, che il primo ad ammalarsi e a morirne (nel 1941) fu Lou Gehrig, uno dei più famosi giocatori di baseball americani (la SLA, proprio per questo, viene anche chiamata “morbo di Gehrig”). La malattia, in ogni caso, colpisce tutti: atleti e non atleti. A proposito dei calciatori, però, c’è da dire che fra quelli italiani è risultata essere particolarmente frequente, quasi cinque volte più frequente che nel resto della popolazione. Fra quelli studiati (circa 24 mila), si è ammalato di SLA un calciatore ogni 50 mila.
Qual è la causa della SLA?
Non è ancora per niente chiaro. Si sa che in molti casi i motoneuroni di chi è colpito dalla SLA non sono più in grado di fabbricare un enzima che si chiama SOD1 o superossidodismutasi rame/zinco. Ciò impedisce ad essi di difendersi dai radicali liberi, molecole molto aggressive che si formano nell’organismo per vari motivi; per tale motivo essi vengono danneggiati in modo irreversibile. Questo avvalorerebbe la teoria secondo la quale a causare il danno ai motoneuroni sia la carenza di rame. Altri, invece, soprattutto facendo riferimento ai giocatori di calcio, danno importanza ai traumi che subiti agli arti inferiori o alla testa. Un’ipotesi che sta acquistando credito è quella legata alle sostanze utilizzate per curare l’erba dei campi, per esempio i fertilizzanti e i pesticidi. C’è anche chi pensa che la colpa sia da ricercarsi nell’uso fatto dai calciatori in quantità notevolissima di farmaci, per esempio di antinfiammatori o di estratti di corteccia surrenale o di altri ancora. Qualcuno pensa anche all’utilizzo di sostanze dopanti.
Si è anche sostenuto che un ruolo sia posseduto anche dagli integratori, in particolare dagli aminoacidi a catena ramificata e dalla creatina.
Non ha senso. Gli sportivi hanno cominciato ad utilizzare gli aminoacidi a catena ramificata alla fine degli anni Ottanta e la creatina ancora dopo. A quell’epoca, quasi tutti i giocatori di calcio malati di SLA avevano già smesso di giocare da anni.
lunedì 13 ottobre 2008
CAMPARI, IL BUSINNES DI "MISTER CARBONIO"
Metti un materiale hi-tech come la fibra di carbonio,unito a una buona dose di genialità imprenditoriale,e trovi un business che dalla campagna parmense sta arrivando fino al Giappone. Nessuna azione di marketing: solo un passa parola all’interno del portafoglio di clienti molto facoltosi, come i calciatori di serie A, per diventare in pochi anni leader internazionale in un settore di nicchia. L’invenzione è il parastinco anatomico in fibra di carbonio, leggerissimo e indistruttibile. Grazie a questo oggetto di uso settimanale,i professionisti della pedata si sono così assicurati contro i falli più scorretti. Sì, perchè la protezione è veramente a prova di schianto, con un punto di rottura praticamente inesistente. Ma facciamo un passo indietro, perchè la storia della Campari, microimpresa con sede nel tipico capannone della Pmi emiliana flessibile e innovativa, è una delle tante che contribuiscono a mantenere alta la fama mondiale del “made in Italy”,come marchio d’origine apprezzato di qualità. Nonostante la crisi e tutto il resto. Tutto comincia dal reparto corse Ferrari di Maranello,dove il titolare e fondatore, Enrico Campari, muove i primi passi come tecnico e dove nasce il “grande amore” (chiamiamolo così!) per i materiali compositi (leggi fibra di carbonio, kevlar e similari). “Nell’89 sono cominciate le mie prime esperienze con questo tipo di componente, largamente utilizzato anche nell’industria aerospaziale, quando lavoravo al reparto corse del Cavallino dove sono rimasto fino al ‘93 prima di mettermi in proprio – ricorda l’imprenditore-. In Ferrari e nella Formula 1 in generale,la fibra di carbonio è utilizzata,ad esempio, per i sedili dei piloti, che devono essere molto leggeri, anatomici e ovviamente a prova di rottura”.“Ma l’idea di costruire parastinchi al carbonio - prosegue - è arrivata nel 1994, quando questa protezione è diventata obbligatoria sui campi da calcio”. Da quell’anno - grazie anche all’amicizia stretta con Fabio Cannavaro, già difensore del Parma, quindi primo cliente e poi “promoter” volontario del parastinco presso i colleghi, tanti campioni italiani e stranieri hanno cominciato “a comprendere come fosse fondamentale avere la garanzia di salvare le gambe”,afferma Campari. E per un prezzo veramente irrisorio, al confronto con i redditi annui dei calciatori. Ovvero, 1.500 euro per il prodotto di punta, anatomico e su misura, una cifra che può valere, letteralmente, una carriera per i professionisti del settore. Il parastinco, brevettato dalla Campari, è una protezione anatomica realizzata in materiali compositi a base di fibra di carbonio. “Il materiale offre altissime prestazioni grazie a due caratteristiche principali - spiega Campari - è leggerissimo e soprattutto indistruttibile. Inoltre, grazie alla tecnologia utilizzata, è possibile modellare i prodotti nelle forme più diverse in base alle esigenze anatomiche del cliente”. Dopo aver preso il calco in gesso della gamba del cliente calciatore, viene modellata la fibra che attraverso un processo di lavorazione tramite autoclave assume poi la forma anatomica desiderata. Dal Pallone d’oro 2004 ai calciatori dei campionati amatoriali, da quasi tutta la rosa dell’attuale Nazionale italiana e Under 21,alla Nazionale Olimpica, fino ai bambini ai primi calci parrocchiali, i parastinchi al carbonio della Campari, unici prodotti in Italia, si sono affermati grazie anche a un prezzo di vendita relativamente contenuto. “Un prodotto standard, ovvero non anatomico, ha un costo di 110 euro – spiega l’imprenditore -. Le vendite sono curate dallo stesso titolare, dopo il tentativo fallito di cedere il brevetto alle più note marche mondiali del settore. “Non hanno ritenuto conveniente commercializzare un prodotto dove i costi maggiori non sono coperti dal ritorno d’immagine: anche se è utilizzato dai grandi campioni, il parastinco non si vede perché resta sotto le calze”. E se si vedesse, scopriremmo come siano le più svariate e creative le personalizzazioni richieste dai big del pallone: disegni di tigri e leoni, scritte, versetti biblici e religiosi, decorazioni varie. La richiesta da parte del cliente di un prodotto veramente unico, ancorchè di vitale importanza per i calciatori (secondo forse solo alle scarpe), ha fatto sì che Campari assumesse a tempo pieno una diplomata alle Belle Arti per decorare i parastinchi al carbonio. Ora, dopo la leadership italiana la Campari Compositi distribuisce i propri parastinchi anche sui mercati europei attraverso rivenditori specializzati:Spagna, Francia, Inghilterra, Grecia, Repubblica Ceca, Svizzera e le vendite sono a dir poco eccezzionali.
giovedì 9 ottobre 2008
L' ALLENAMENTO INTERMITTENTE
- percentuale di intensità VAM
6' 20"/20" a VAM 110% distanza: 91 m./102 m. recupero 3'
4' 10"/10" a VAM 115% distanza: 48 m./ 54 m. recupero 3'
6' 20"/20" a VAM 110% distanza: 91 m./102 m. recupero 3'
4 10"/10" a VAM 115% distanza: 48 m./ 54 m. recupero completo
Ricordo che ad intensità pari al 100% della VAM le tre modalità di corsa (10"/10"-20"/20"-30"/30") sono da considerarsi come mezzo di allenamento prettamente Aerobico quindi adatte nel periodo di preparazione dove si deve consolidare la Potenza Aerobica di base prima di passare a lavori di maggiore intensità
Intensità pari al 105 % della VAM costituiscono invece un 'unione tra le esercitazioni Aerobiche e quelle che cominciano ad interessare, anche se blandamente, il meccanismo Anaerobico.
Siamo in pieno regime Anerobico Lattacido invece con intensità uguali al 110% della VAM soprattutto per tempi di lavoro piuttosto lunghi come il 20"/20" ed il 30"/30, per cui queste esercitazioni devono essere eseguite razionalmente nel piano di lavoro settimanale e mai essere utilizzate prima di sedute Anaerobiche Alattacide per lo sviluppo della Velocità, pena un aumento del rischio di infortuni muscolari.
In ultimo intensità del 115% della VAM comportano un'elevata sollecitazione del meccanismo Anaerobico Lattacido, ragione per cui per questo tipo di lavoro valgono maggiormente le considerazioni fatte per il lavoro svolto con intensità 110%.
lunedì 6 ottobre 2008
LA MENTALITÀ VINCENTE
2 Una volta iniziata l'attività, condiziona anche la quantità di sforzo profuso, l'impegno e la persistenza pur di fronte a difficoltà,esperienze sfavorevoli o sconfitte.
3 Ha un ruolo importante anche nella regolazione dei processi cognitivi. Mantenere la concentrazione focalizzata sul compito, anche in condizioni di stress e di timore di sbagliare, richiede infatti un forte senso di autostima.
4 La fiducia in sè influenza anche la rappresentazione mentale anticipatoria dell'evento sportivo. Scene di successo sono visualizzate con più frequenza da soggetti con elevate aspettative di efficacia: l'atleta analizza mentalmente il problema, rappresentando il successo e questo porta a prestazioni migliori perché l'analisi delle alternative e la conseguente applicazione delle soluzioni sono influenzate da questa mentalità positiva. Scenari di fallimento sono più probabili in chi si valuta incapace; in questo caso l'atleta è già perdente in partenza, poiché tende a rimuginare su errori e sconfitte.
giovedì 2 ottobre 2008
ENERVIT R2 PER UN RECUPERO OTTIMALE
Indicazioni
R2 Sport Enervit è un integratore energetico con aminoacidi ramificati, l-glutamina, policosanoli, vitamine e minerali, studiato per concorrere ad accelerare i processi di recupero post-gara in chi pratica attività sportiva particolarmente intensa e prolungata.
Caratteristiche
Gli zuccheri presenti (destrosio, saccarosio con maltodestrine) sono idonei a ricostituire nella maniera più rapida le riserve di glicogeno dell'organismo. Gli aminoacidi ramificati (leucina, isoleucina e valina) favoriscono il recupero del patrimonio proteico e il tono muscolare. La l-glutamina è utile per contrastare gli effetti del sovraffaticamento. Le vitamine C ed E contrastano l'azione dei radicali liberi perossidanti generati da cicli energetici. Il potassio, il magnesio e le vitamine presenti completano utilmente il pool dei nutrienti a disposizione dello sportivo in considerazione dei suoi aumentati consumi. I policosanoli (da canna da zucchero) possono essere utili per contrastare la perossidazione lipidica microsomiale.
Modalità d'uso
In caso di attività sportiva particolarmente intensa e prolungata, sciogliere 3 misurini di prodotto (circa 50 g) in almeno 250 ml di acqua immediatamente dopo lo sforzo fisico. Si consiglia di utilizzare una borraccia da 1/2 litro, riempire a metà con acqua e agitare. E' possibile assumere una seconda dose dopo 2 ore oppure, se nel frattempo si è consumato un pasto, 2 ore dopo il pasto.
Ingredienti
Destrosio, Zucchero, Maltodestrine, Idrolizzato Proteico con Glutamina, Leucina, Vitamina C, Acidificante: Acido Citrico, Isoleucina, Valina, Aromi, Aspartato di Magnesio, Aspartato di Potassio, Estratto di Canna da Zucchero, Sodio Bicarbonato, Sodio Carbonato, Edulcorante: Acesulfame, Vitamina E, Vitamina PP, Vitamina B1, Vitamina B2, Vitamina B6.