martedì 2 settembre 2008

IL PASTO PRE-PARTITA

02.09.2008

L'ALIMENTAZIONE E LA PARTITA
La partita rappresenta il momento più importante per il calciatore, quello della verifica
del suo valore. Se per lui, quindi, é sempre necessario seguire un'alimentazione
adeguata allo sport che pratica e alle proprie caratteristiche individuali, é senza
dubbio fondamentale - ai fini del maggior rendimento agonistico - scegliere
correttamente i cibi e le bevande prima e durante la partita. Anche il modo di nutrirsi
dopo di essa può essere importante per presentarsi nelle migliori condizioni possibili
ai successivi allenamenti ed eventualmente alla successiva partita, specie quando
se ne deve giocare un'altra dopo solo tre giorni o ancora prima.

PRIMA DELLA PARTITA
Nell'alimentazione delle ore che precedono la partita ancora oggi vengono commessi
vari errori da parte dei calciatori, sia di quelli che giocano in serie A, sia di quelli che
giocano nelle categorie inferiori o in quelle giovanili. Alcuni di questi errori talvolta
non pregiudicano la prestazione della partita soltanto perché i giocatori - soprattutto
quelli giovani - godono di capacità digestive ben superiori alla norma e, quindi,
riescono a non avere alcun disturbo anche se, per esempio, assumono cibi che già
di per sé sono del tutto sconsigliabili o perché sono abbinati in maniera molto
scorretta ad altri alimenti. Altri errori alimentari, invece, non sono altrettanto veniali,
dal momento che determinano di certo un peggioramento dell'efficienza, anche se
magari il giocatore stesso non se ne rende conto.

Ecco, in dettaglio, alcuni suggerimenti.
POCHISSIMI GRASSI. - La prima regola per avere una digestione più facile é
quella di ridurre il contenuto di grassi nel pasto che precede l'incontro; soprattutto
vanno evitati i grassi fritti e quelli cotti a lungo; vanno poi esclusi gli insaccati (con la
sola eccezione della bresaola e del prosciutto crudo, quando questo venga
sgrassato), le carni grasse, gli intingoli; si deve cercare di eliminare le parti
palesemente grasse delle carni, la pelle del pollo e così via; non vanno prese le parti
degli arrosti o dei roast-beef a diretto contatto con i grassi di cottura; vanno ridotti i
condimenti, i formaggi, il latte intero; dei grassi veri e propri (burro, margarina, oli di
vario tipo...) é consentita una quantità minima ed é di gran lunga preferibile che sia
cruda; e così via. I grassi da un lato richiedono di per sé tempi lunghi per essere
digeriti, da un altro lato allungano i tempi di digestione anche dei cibi con i quali
vengono presi. Anche una volta digeriti e arrivati nel sangue, essi danno fastidio:
l'"iperlipidemia" (ossia l'elevata concentrazione di lipidi nel sangue, quale si ha,
appunto, quando si sono assunti troppi grassi), infatti, riduce l'efficienza del cervello.

POCHE PROTEINE. - Nel pasto che precede la partita non é necessario
consumare proteine; ci si può quindi astenere del tutto dai cibi che ne contengono in
abbondanza, come le carni dei vari tipi, le uova, i formaggi, il latte... Qualcuno, però,
ne sente la necessità psicologica; in questi casi si può consigliare di prendere - come
si é già detto - qualche fetta di bresaola o di prosciutto crudo privato accuratamente
della parte bianca (ricchissima di grassi), oppure una porzione limitata di carne magrissima
cotta senza grassi.

ABBONDANZA DI CARBOIDRATI COMPLESSI. - I cibi ricchi di carboidrati sono
di solito quelli più facilmente digeribili e sono altresì quelli che favoriscono l'aumento
delle scorte del glicogeno nei muscoli e nel fegato; vanno preferiti i carboidrati complessi,
ossia gli amidi, quali quelli contenuti nella pasta, nel pane, nel riso, nelle
patate e così via.

IL "MONOPIATTO". - Spesso si abbinano due cibi che, per il fatto di richiedere
processi digestivi differenti, finiscono con il creare problemi. E' per questa ragione
che non é il caso di mangiare la frutta alla fine del pasto quando si vuole avere una
digestione rapida. Anche l'abbinamento di un piatto ricco di amidi (pasta o riso) con
un cibo proteico (bistecca o altri tipi di carne, uova, formaggi...) richiede tempi di
digestione più lunghi di quelli necessari per digerire soltanto l'uno o l'altro piatto.
Altrettanto si può dire per l'abbinamento di due cibi proteici (carne e formaggio;
carne e uova; uova e formaggio; latte e carne; latte e uova...). Da parte di molti
giocatori si sta ultimamente diffondendo l'abitudine di consumare - soprattutto nel
pasto di mezzogiorno, specie se nel pomeriggio c'è l'allenamento - soltanto il
"monopiatto"; esso é costituito soltanto da una razione abbondante di un primo piatto
(o, più raramente, di un secondo), seguita o preceduta da un piatto di verdura cotta o
preferibilmente cruda; in questa maniera i tempi di digestione sono in genere assai
più brevi di quelli che si hanno prendendo nello stesso pranzo tanto il primo quanto il
secondo. A maggior ragione nel giorno della partita può essere vantaggioso far
ricorso al monopiatto, ovviamente a quello costituito - oltre che da ortaggi - da pasta
0 riso.