lunedì 13 ottobre 2008

CAMPARI, IL BUSINNES DI "MISTER CARBONIO"

Le prestazioni hi-tech dei materiali compositi applicate allo sport ai massimi livelli. Nascono così le invenzioni di una microimpresa parmense, che sforna prodotti innovativi e di grande successo perchè utilissimi. Un esempio? I parastinchi indistruttibili per calciatori, già venduti a tantissimi campioni della serie A

Metti un materiale hi-tech come la fibra di carbonio,unito a una buona dose di genialità imprenditoriale,e trovi un business che dalla campagna parmense sta arrivando fino al Giappone. Nessuna azione di marketing: solo un passa parola all’interno del portafoglio di clienti molto facoltosi, come i calciatori di serie A, per diventare in pochi anni leader internazionale in un settore di nicchia. L’invenzione è il parastinco anatomico in fibra di carbonio, leggerissimo e indistruttibile. Grazie a questo oggetto di uso settimanale,i professionisti della pedata si sono così assicurati contro i falli più scorretti. Sì, perchè la protezione è veramente a prova di schianto, con un punto di rottura praticamente inesistente. Ma facciamo un passo indietro, perchè la storia della Campari, microimpresa con sede nel tipico capannone della Pmi emiliana flessibile e innovativa, è una delle tante che contribuiscono a mantenere alta la fama mondiale del “made in Italy”,come marchio d’origine apprezzato di qualità. Nonostante la crisi e tutto il resto. Tutto comincia dal reparto corse Ferrari di Maranello,dove il titolare e fondatore, Enrico Campari, muove i primi passi come tecnico e dove nasce il “grande amore” (chiamiamolo così!) per i materiali compositi (leggi fibra di carbonio, kevlar e similari). “Nell’89 sono cominciate le mie prime esperienze con questo tipo di componente, largamente utilizzato anche nell’industria aerospaziale, quando lavoravo al reparto corse del Cavallino dove sono rimasto fino al ‘93 prima di mettermi in proprio – ricorda l’imprenditore-. In Ferrari e nella Formula 1 in generale,la fibra di carbonio è utilizzata,ad esempio, per i sedili dei piloti, che devono essere molto leggeri, anatomici e ovviamente a prova di rottura”.“Ma l’idea di costruire parastinchi al carbonio - prosegue - è arrivata nel 1994, quando questa protezione è diventata obbligatoria sui campi da calcio”. Da quell’anno - grazie anche all’amicizia stretta con Fabio Cannavaro, già difensore del Parma, quindi primo cliente e poi “promoter” volontario del parastinco presso i colleghi, tanti campioni italiani e stranieri hanno cominciato “a comprendere come fosse fondamentale avere la garanzia di salvare le gambe”,afferma Campari. E per un prezzo veramente irrisorio, al confronto con i redditi annui dei calciatori. Ovvero, 1.500 euro per il prodotto di punta, anatomico e su misura, una cifra che può valere, letteralmente, una carriera per i professionisti del settore. Il parastinco, brevettato dalla Campari, è una protezione anatomica realizzata in materiali compositi a base di fibra di carbonio. “Il materiale offre altissime prestazioni grazie a due caratteristiche principali - spiega Campari - è leggerissimo e soprattutto indistruttibile. Inoltre, grazie alla tecnologia utilizzata, è possibile modellare i prodotti nelle forme più diverse in base alle esigenze anatomiche del cliente”. Dopo aver preso il calco in gesso della gamba del cliente calciatore, viene modellata la fibra che attraverso un processo di lavorazione tramite autoclave assume poi la forma anatomica desiderata. Dal Pallone d’oro 2004 ai calciatori dei campionati amatoriali, da quasi tutta la rosa dell’attuale Nazionale italiana e Under 21,alla Nazionale Olimpica, fino ai bambini ai primi calci parrocchiali, i parastinchi al carbonio della Campari, unici prodotti in Italia, si sono affermati grazie anche a un prezzo di vendita relativamente contenuto. “Un prodotto standard, ovvero non anatomico, ha un costo di 110 euro – spiega l’imprenditore -. Le vendite sono curate dallo stesso titolare, dopo il tentativo fallito di cedere il brevetto alle più note marche mondiali del settore. “Non hanno ritenuto conveniente commercializzare un prodotto dove i costi maggiori non sono coperti dal ritorno d’immagine: anche se è utilizzato dai grandi campioni, il parastinco non si vede perché resta sotto le calze”. E se si vedesse, scopriremmo come siano le più svariate e creative le personalizzazioni richieste dai big del pallone: disegni di tigri e leoni, scritte, versetti biblici e religiosi, decorazioni varie. La richiesta da parte del cliente di un prodotto veramente unico, ancorchè di vitale importanza per i calciatori (secondo forse solo alle scarpe), ha fatto sì che Campari assumesse a tempo pieno una diplomata alle Belle Arti per decorare i parastinchi al carbonio. Ora, dopo la leadership italiana la Campari Compositi distribuisce i propri parastinchi anche sui mercati europei attraverso rivenditori specializzati:Spagna, Francia, Inghilterra, Grecia, Repubblica Ceca, Svizzera e le vendite sono a dir poco eccezzionali.